mercoledì 26 gennaio 2011

Vuoi le primarie? Pagare!


Ecco fatto.
Come aveva promesso, almeno in questo caso, Alemanno ha fatto: da luglio del 2010 infatti l'occupazione di suolo  pubblico per motivi politici è a pagamento, come è fatto obbligo di provvedere ad una copertura assicurativa in caso si utilizzino gazebo o ombrelloni.

"Applicazione di imposta di bollo e pagamento dei diritti di istruttoria alle istanze di concessione per occupazione di suolo pubblico da parte di partiti politici.  Obbligo copertura assicurativa (art. 4 - quinquies D.C.C. n 75 del 30 e 31 luglio 2010)"

In particolare si chiarisce nel documento qui riportato in immagine, che tutte le istanze di richiesta di concessione di suolo pubblico sono soggette all'imposta di bollo ad eccezione di :
- petizioni agli organi legislativi (es. raccolta di firme per proposte di legge, richieste di referendum, etc);
- atti e documenti riguardanti sia la formazione delle liste elettorali che relativi all'esercizio dei diritti elettorali e alla loro tutela (es richiesta concessione ODP per lo svolgimento dei comizi elettorali, raccolta firme per la presentazione di liste elettorali);
- patti costitutivi, statuti ed ogni altro atto necessario per l'adempimento degli obblighi dei movimenti o partiti politici derivanti da disposizioni legislative o regolamentari
- istanze presentate dalle Onlus

"Non rientrano tra le eccezioni  e sono quindi soggette al pagamento dell'imposta di bollo le istanze di concessione di OSP finalizzate allo svolgimento delle elezioni primarie." (più chiaro di così!)

Il Municipio XVII, a firma di Valeria Napoli, va addirittura oltre, recepisce questa ordinanza e la interpreta, il 5 novembre 2010, spiegando per esempio che per quanto riguarda l'applicazione dell'imposta di bollo "si ritiene che siano soggette all'imposta di bollo le istanze di concessione per l'occupazione di suolo pubblico presentate dai partiti politici aventi ad oggetto il volantinaggio fuori del periodo elettorale."
Inoltre specifica che  "dalla lettura delle disposizioni si evince che non rientrano nell'esenzione dal pagamento dell'imposta di bollo le istanze per la concessione di osp finalizzate allo svolgimento delle elezioni primarie"


DOMANDE:
1. Quanti sono i partiti che hanno previsto nel proprio statuto le "elezioni primarie" per cui su una ordinanza ci si sente in dovere di specificare che questo tipo di operazioni sono soggette a pagamento? Sembra quasi una ordinanza contro un singolo partito.

2. le primarie, quindi, non possono essere considerate uno strumento necessario all'esercizio dei diritti elettorali (e quindi non rientrano tra i casi esentati dal pagamento) che concorre alla formazione delle liste elettorali, no? Altrimenti rientrerebbero tra i casi esenti da pagamento

3. infine, quando dovremo pagare anche per l'aria che respiriamo? Ed anche in tal caso, mi raccomando, acqua in bocca!

lunedì 24 gennaio 2011

Tasse Spa

Forse perchè risulto tra i "grandi pagatori", categoria che oppongo a quella dei "grandi evasori", e pago in tasse forse il 45% del mio stipendio (da quest'anno l'addizionale Roma/Lazio è arrivata a 2,40%, oltre a tutte le altre tasse!), ma sono piuttosto sensibile al discorso di quelle piccole evasioni apparentemente innocue che vanno dallo scontrino del negozio di abbigliamento sotto casa alla fatidica domanda "con fattura o senza?" ricca di promesse di sconti da parte del professionista del caso.

Con fattura, ovviamente!

Perchè tutto il 20% di Iva che risparmi tu lo pago io, tolto alla fonte del mio già magro stipendio.
Non è quindi la mia una posizione esclusivamente moralista, ma piuttosto razionalista: se tutti noi pagassimo le tasse sicuramente ognuno sarebbe costretto a pagarne meno.
Non si indignino, dunque, tutti quei liberi professionisti, commercianti, piccoli imprenditori, che si sono sentiti "le mani messe in tasca" dal prof Prodi con gli studi di settore: hanno semplicemente subito quanto agli impiegati - onesti senza vie di scampo - succede ogni mese in busta paga, anche senza gli studi di settore.
Sul sito evasori.info, ideato e seguito da un ricercatore universitario a titolo gratuito, è possibile segnalare queste piccole evasioni, ed elaborare statistiche in grado di darci un panorama dei "non contribuenti".

Sicuramente grandi analisti ed economisti di fama mondiale hanno già allo studio il modo per disincentivare queste forme di evasione, ma non sarebbe semplice ampliare il rimborso (per esempio con il 7% di sgravio dalle tasse) agli scontrini fiscali e fatture di una più ampia fascia di professionisti, come già avviene per le cure mediche, in modo da rendere indispensabile per tutti il farsi dare lo scontrino? In fondo lo Stato recupererebbe così un 20% di Iva che diversamente non vedrebbe proprio, al costo del 7%, rimarrebbe comunque un 13% utile!

Per dirla in numeri, se è vero che l'evasione in Italia è un fenomeno da 135 miliardi di euro, se anche la metà venisse portata alla luce parleremmo di:
65 miliardi, 
per un importo di sola IVA pari a 16,5 miliardi 
di cui 4,5 miliardi da rendere, potenzialmente, ai contribuenti sotto forma di storno del 7% dalle tasse.

Non mi sembra una cosa irrealizzabile ed è dimostrato che i cittadini, se resi responsabili e coinvolti dal punto di vista fiscale, possono dare grandi soddisfazioni!

venerdì 21 gennaio 2011

Evviva Bravomalento.

Non volevo scrivere niente, riguardo l'attualità hard che vede uno dei massimi rappresentanti del nostro Stato al centro dello scandalo che ha svelato un vero e proprio "sistema Italia" fatto di orge e prostitute.
Ma ho letto il seguente commento da parte di un lettore di del sito del quotidiano Libero, riportato in un bell'articolo de L'Unità,  e non posso proprio evitare di riportarlo, per la sintesi e l'acutezza dei suoi contenuti.
Pioggia di critiche anche sul sito di Libero, dove ad esempio all'articolo dal titolo “Caccia grossa al premier: online tutti i verbali” molti lettori rispondono per le rime. Un esempio per tutti? 
Chi si firma “Bravomalento” scrive: 


«Non credevo sinceramente di replicare. 
Davanti a un Presidente del Consiglio che ha trasformato l'Italia nella sua latrina, tutto farei tranne cercare precedenti negativi sul giudice che sta conducendo le indagini non sulla vita privata di B. ma sulla concussione provata che costui ha esercitato per liberare una minorenne affidata a una prostituta dopo il suo intervento (spacciandola per la nipote di Mubarak, neanche nei fumetti si vedono cose simili!). 
Ecco perché penso che lei non meriti replica. 


Si comporta come B. che alla domanda sui rapporti con il Presidente Napolitano, risponde che della faccenda è competente la procura di Monza e non Milano. Ma Silvio! La domanda era un po' più da statista! Ma lui parla così perché sa che la latrina Italia ormai non ributta fuori nulla. Tiene tutto dentro e lo facogita. Aiutata in questo dalle sue televisioni, che fanno passare i papponi per vittime e i giudici per mignotte. 


Lei piuttosto che suggerirmi link di processi andati male della Bocassini, doveva dirmi se accetta che a guidare questo paese, ultimo in Europa per tutto ormai, ci sia un anziano malato che si addormenta al fianco di altri capi stranieri. Non perché ha lavorato molto, ma perché ha fatto le cinque con ragazzine che hanno 50 anni meno di lui! 50 anni, si segni la cifra! 


E poi basta anche con la storiella che paga lui perché è ricco, quindi non bisogna rompere. No , lui non è così fesso, paghiamo anche noi! Vuol sapere come? Tanto per cominciare paghiamo lo stipendio alla signorina Minetti, il cui lavoro consiste nel procurar ragazze e amministrare il giro di spese che il bordello richiede. Non mi si venga a dire che la Minetti lavora per il Consiglio Regionale! Quella la paghiamo noi! E poi ci sono i regali al Vaticano per aiutarlo a contestualizzare tutto, dalle bestemmie alle orge con le minorenni. 


Ultimo, l'azzeramento dell'Ici contenuto nella legge sul federalismo che si vuole approvare, del valore di 700 milioni di euro. Ecco cosa ci costa, altro che paga lui. Diciamo che lui ci mette 2000 euro e noi 700 milioni. Niente male come ripartizione dei costi eh? Le ragazze ospitate negli appartamenti pagati da B. sono state sfrattate perché recavano danni al decoro dello stabile. Ancora una volta, come con il Duce, abbiamo la prova che anche un amministratore di condominio saprebbe condurre meglio questo ridicolo Paese. 


E ora mi lasci perdere con i suoi link sui calzini azzurri dei giudici!».

giovedì 13 gennaio 2011

La rete dei cittadini e la "giusta" direzione

Il mio impegno è impegnativo... Altrimenti che impegno sarebbe? 

Questo è il carburante che mi spinge - sotto gli occhi a volte scettici a volte ammirati dei miei amici - a cercare di essere presente ovunque io veda scintille di partecipazione democratica.
Questo è il motivo per cui ieri mi sono volentieri recata prima all'incontro per la "giusta direzione" voluto da Civati, poi all'incontro con gli animatori della Rete dei Cittadini.

Parole d'ordine: partecipare, sostenere il cambiamento, rendersi strumento dello stesso cambiamento.

Anche se un po' di delusione a me stessa non riesco a nasconderla, pur nel mio inaffondabile ottimismo, proverò a tracciare un breve resoconto dei miei personali pensieri di ieri:

1. la riunione di Civati presso il Caffè Letterario mi ha dato più l'impressione di essere in un salotto buono di Roma, dove tra militanti oltranzisti e giornalisti si faceva a gara a chi attirava l'attenzione dei "soliti noti", Serracchiani, Civati, Touadi; chi parlava dal palco non si accorgeva che nessuno ascoltava e le chiacchiere da bar ed il vociare disinvolto di coloro che invece, pensavo, avrebbero dovuto partecipare convintamente all'impresa di una nuova Italia, colorivano l'ambiente di un impegno poco impegnativo. Nè mi è bastata l'indignazione sincera e appassionata di un giovane attivista di periferia - l'unico forse che mi abbia entusiasmato per qualche minuto - nel marasma di inutile brucare polemico della serata. Delle primarie non si è parlato più di tanto, non se ne parla più neanche sull'organo non ufficiale del partito, l'Unità, dal cui sito è stato eliminato (a meno che io non sappia trovarlo) il link alla sottoscrizione. Mi consola il fatto che dal 15 gennaio partirà la sottoscrizione fisica, in tutta Italia (a Roma saranno a largo Argentina) per chiedere ai dirigenti dei partiti coinvolti che vengano effettuate le primarie sulla base dei programmi, se n'è incaricata la Rete delle donne per la rivoluzione gentile, trasversale, pragmatica, come sono le donne.

2. la riunione della Rete dei Cittadini è stato un contraltare irrinunciabile. Il movimento politico che ha costituito la vera novità alle ultime regionali nel Lazio, catturando 14mila voti dal nulla, sta cercando di mettere in pratica quel processo di partecipazione democratica che dovrebbe risvegliare gli italiani dormienti e far loro rendere conto che la responsabilità di ogni tipo di governo è di ciascuno di noi. Positivo il mio giudizio dell'incontro, pur se con qualche piccola pecca organizzativa, del tutto rimediabile. Il loro obiettivo, per cui si stanno riorganizzando internamente è includere, al grido di "uniti nelle diversità", tutti i movimenti, piccoli partiti, gruppi cittadini, associazioni civiche che condividano lo spirito anticasta e l'interesse per il bene comune.

Sopra a tutto permane la sensazione, sempre più ampiamente condivisa, che ci sia fermento in molti italiani, una voglia di partecipare attivamente che reca con se due rischi grandi ed una promessa.

Gli esempi della pressapocagine politica e gestionale dei nostri altissimi amministratori sta dando a qualunque cittadino dotato di buon senso l'arrogante illusione di saperne più di loro, mentre sappiamo bene che tra partecipazione politica e decisioni strategiche è tutto un mare di competenze, conoscenze, acquisizioni che spesso neanche una vita di studio riesce a dare. Il primo rischio è quindi quello della creazione di armate di Brancaleone che poi magari riescano ad arrivare comunque in qualche aula consiliare senza però riuscire ad apportare cambiamenti significativi, oppure trasformino la voglia di cambiamento in frustrazione, non sapendo come raggiungere alti obiettivi.
Il secondo rischio è che chi si impegna molto nel nome di una politica pulita, sia convinto che in tanti vogliano poi partecipare alle decisioni, mentre in realtà la massa critica degli elettori è tuttora ben lieta di delegare a qualcuno mediamente accettabile l'onere di decidere e prendere tutta la responsabilità delle scelte. Peraltro è anche facile accettare che l'uomo comune non si senta in grado di prendere decisioni riguardo tematiche di cui non si senta abbastanza competente da assumersi responsabilità.
Ed ora la promessa: il cambiamento è già. La sveglia è davvero partita e sempre più gente si attiva per non dover più delegare ad occhi chiusi sulla base di un volto o di promesse.

Il primo passo per risolvere un problema è quello di riconoscere di averlo: e noi siamo già oltre il primo passo. Adesso dobbiamo solo augurarci che la gamba sia abbastanza lunga.

lunedì 10 gennaio 2011

Commissioni in bilico, a cominciare dal federalismo

Riporto l'analisi fatta dalla redazione di Openpolis.it, riguardo la tenuta di questo Governo vista attraverso i dati delle commissioni. La questione per questo governo, infatti, non è "solo" ottenere la fiducia a richiesta (a tutti i costi), quanto riuscire anche a garantirsi il favore delle commissioni parlamentari:


"L'aritmetica delle Commissioni parlamentari indica che il Governo non è in grado di imporre la sua linea, proprio su questioni cruciali come il federalismo e la politica economica. 

Al di là del clamore e del fuoco continuo di dichiarazioni incrociate, i numeri stanno lì a ricordare una realtà semplice semplice: il Governo, allo stato attuale, non ha la maggioranza nelle Commissioni parlamentari in cui si decidono questioni come il federalismo fiscale e la politica economica. E se le supposte, temute o minacciate, campagne acquisti di parlamentari non dovessero far guadagnare risultati proprio in queste Commissioni, l'unica reale possibilità di evitare le elezioni, sarebbe quella di scendere a patti con chi, di volta in volta, è disponibile.

La riforma federale, dopo l'approvazione della legge Delega (n. 42 del 2009), consiste in una corsa contro il tempo che scadrà in maggio (a 24 mesi dalla entrata in vigore della legge) per approvare una serie di Decreti di attuazione, che vengono sì emanati dal Governo, ma che debbono affrontare anche l'esame parlamentare, in particolare quello della Commissione bicamerale (deputati e senatori) per l'attuazione del federalismo fiscale.  
E qui, su 30 membri complessivi, il Governo può contare, con una certa affidabilità, solo su 15 voti
- 11 del PdL, 
- 3 della Lega, 
- 1 che dovrebbe essere garantito dalla Senatrice Helga Thaler Ausserhofer del Sudtiroler Volkspartei.

Pertanto se il Governo vuole ottenere il parere positivo, non vincolante ma politicamente essenziale, della Commissione, deve evitare il voto contrario almeno del Sen. Baldassarri, unico parlamentare FLI in Commissione, o dei due rappresentati dell'UDCSen. D'AliaOn. Galletti.

Gli stessi senatori Baldassarri e Thaler Aussehofer sono decisivi nella Commissione VI Finanze del Senato, di cui il Sen. di FL è anche Presidente. E i decreti di attuazione del federalismo dovranno passare anche qui, dove su 24 membri, solo 11 appartengono alla maggioranza.

Situazione analoga si presenta nella Commissione Bilancio, dove su 48 membri la maggioranza ne ha 22 (17 PDL e 5 Lega) e può arrivare a 24 solo grazie al sostegno dei transfughi dell'ultim'ora:
Gianpiero Catone (ex PdL, ex FLI, ora nel gruppo Misto in appoggio al Governo, traguardo del vitalizio da deputato in aprile) 
- Bruno Cesario (ex PD, ex ALI di Rutelli, gruppo Misto in appoggio al Governo, traguardo del vitalizio in aprile). 

Quanto potrà reggere un equilibrio del genere alla prova, prossima, della conversione in legge del Decreto Milleproghe? Così viene chiamato il Decreto con cui si rinviano scadenze di legge e si finanziano tantissime cose che c'entrano poco tra loro, e questa è da sempre l'occasione per gruppi di pressione e clientele varie per dare l'assalto alla diligenza. 
Come resistere in una situazione di questo tipo? 
Quanto costerà al rigore finanziario, il consenso, o la non ostilità, da guadagnare nella zona grigia delle Commissioni?

In queste pagine potete seguire la composizione e gli equilibri (sempre aggiornati) delle Commissioni della Cameradel Senato, di quelle bicamerali."


Pippo, Giuseppe, Gianni: in sicilia uno e trino

Ci ho messo un po' a capire, leggendo il titolo del bell'articolo "Giuseppe Gianni e Pippo: tre cariche, due incompatibili" su Openpolis. Si tratta infatti di una sola persona, on.Giuseppe Gianni , detto Pippo, che detiene, per il momento, il primato degli incarichi incompatibili, ecco la sua storia:


Consigliere comunale, assessore, sindaco. 
- Poi Regione Sicilia, dove è stato consigliere (o meglio deputato, come tengono a sottolineare) nonché assessore e altro. 
- Alla Camera nel 2001. 
- Nel 2006 e 2008 torna in Regione, come consigliere e di nuovo assessore regionale. 
- Dalla CDU è passato all'UDC, da cui è uscito l'anno scorso, per sostenere i Popolari per l'Italia di domani, il PID di Calogero Mannino e Totò Cuffaro, che appoggia il Governo Berlusconi. 


Nulla di strano fino a questo punto, fino allo scorso novembre, quando qualcosa deve essere accaduto.


- In novembre 2010 l'On. Gianni, consigliere della Assemblea Regionale della Sicilia,  viene nominato assessore del Comune di Siracusa. Bene, direte voi, vorrà dire che si sarà stufato di Palermo e avrà deciso di tornare a curarsi della sua terra natia. Si sa che l'ufficio di Consigliere Regionale è chiaramente incompatibile con quello di assessore, non solo per logica e buon costume, dato che il consigliere dalla regione potrebbe dirigere finanziamenti verso Siracusa che l'assessore potrebbe gestire (chiamasi conflitto di interessi), ma per norme belle e chiare. La Corte Costituzionale lo chiarisce definitivamente con una sentenza del marzo 2010, che toglie ogni possibile dubbio decretando l'incompatibilità anche sopraggiunta tra le due cariche, ossia quando sei deputato in Regione e vieni nominato assessore, proprio esattamente e letteralmente il nostro caso. Eppure ad oggi, l'On. Gianni Giuseppe, non opta, come buon senso e legge chiedono, tra l'una e l'altra carica e va incompatibilmente avanti, scisso tra Palermo e Siracusa.


- Il 17 novembre, avviene un evento ancora più straordinario. L'On. Giuseppe Carmelo Drago, è costretto a passare la mano, essendo stato condannato definitivamente per aver rubato soldi della Regione Sicilia e quindi interdetto dai pubblici uffici, e gli subentra nello scranno della Camera dei Deputati proprio il compagno di partito e di corrente Gianni Pippo. Che però non potrebbe, assolutamente no, essere due volte onorevole, a Palermo e in Continente, tralasciando il fatto che non poterebbe affatto neppure essere assessore a Siracusa. A dire che non si può essere consigliere di una regione e parlamentare, questa volta è non solo Lo Statuto siciliano (art. 3 comma 7), ma addirittura la Costituzione stessa che lo ha ben scolpito all'art. 122


E così l'onorevole - assessore - onorevole, si trova nella innaturale e incresciosa circostanza di raccogliere nella sua persona ben tre cariche di cui due, sono palesemente e incontestabilmente non compatibili tra loro. 


Questa situazione va avanti da 60 giorni. 


La redazione di Openpolis, da cui ho tratto queste informazioni, si dice certa "che il doppio onorevole, nonché assessore, Giuseppe Gianni detto Pippo, non essendo trino, malgrado i sui nomi, abbia già maturato le opportune scelte e che alla riapertura della Camera le renderà immediatamente pubbliche ai siracusani, ai siciliani e agli italiani" 


Aspettiamo e vediamo.

venerdì 7 gennaio 2011

Ho scritto a Ignazio Marino

Rispondendo all'invito che Ignazio Marino ha rivolto ai suoi contatti su face book: "Durante questa intervista [su La Stampa] il giornalista ha rimarcato la preoccupante diffusione di un pensiero: il fallimento del progetto politico del PD. Cosa ne pensate? La vostra opinione è importante in vista della direzione del 13 gennaio, dove vorrei segnalare quanto mi scrivete." 


Gli ho scritto:


Caro Ignazio,
ho partecipato con entusiasmo alle seconde primarie del PD, dopo 40 anni di astinenza da ogni tipo di attivismo politico, commentatrice alla finestra come tanti miei coetanei. Mi sono svegliata, un po' con le ramanzine alla coscienza regalate da Grillo, un po' con l'entusiasmo provato nel partecipare proprio alla costruzione del progetto PD, vedendo nelle primarie una nuova forma di partecipazione. Sono sicura che con un altro dei tre candidati a segretario, qualunque degli altri due, il PD oggi avrebbe una forma diversa, continuerebbe ad entusiasmare, a dare battaglia "senza se e senza ma".

Ma la paura e una certa forma di "reazionismo" dei militanti più datati ha prodotto questo sfascio, lasciando la sensazione che "i comunisti" si siano voluti riprendere il partito e che la minoranza, che di fatto ha vinto per poche tessere le primarie. non riesca realmente a rappresentare tutte le anime e l'entusiasmo per il cambiamento che sono nel PD.

Oggi sono felicemente accasata nel nuovo Partito d'Azione che sento realmente come la mia casa, forse perchè il programma che propone è davvero "rivoluzionario" e mettiamoci pure che è ispirato a uomini veramente grandi - ormai del tutto dimenticati - che hanno fatto la storia nel nostro Paese, e aggiungiamo pure che probabilmente, essendo un partito che non ha ancora avuto modo di scontrarsi con la realtà dei grandi propositi buttati a mare (dai piccoli individui che spesso siedono in Parlamento solo per tutelare interessi personali o di casta) non ha ancora fallito niente e quindi ha una fiducia "vergine" .

Ma la questione è: davvero siamo arrivati al punto che serve che nasca un Partito d'Azione (quello dei partigiani, per chi non lo sapesse o pensasse che è un partito di destra...) per tutelare la democrazia ed il rispetto dei diritti in Italia? Tanti militanti del PD che frequento e conosco sono affascinanti da questo nuovo piccolo partito, semplicemente perchè propone un modello di politica etica, rivolta al bene comune ed alla giustizia sociale, contrario ad ogni tipo di regime monocratico o oligarchico, progressista e rivoluzionario. Perchè non trovano tutto questo nel PD? Eppure era nato proprio con questi propositi. Non credo sia un caso che Veltroni spesso e volentieri indulga nell'uso di termini come "anticorpi contro la dittatura" o "azionismo" penso infatti che l'azionismo sia stato proprio uno dei punti di riferimento nel progetto iniziale del PD.

Continuo a seguire il progetto del PD, vivendolo tramite la rabbia, l'energia, le azioni - che condivido - dei miei amici iscritti e militanti e sostenendoli con forza perchè ritengo che ogni partito, per essere degno di sedere in Parlamento e rappresentare una parte degli italiani, DEBBA necessariamente avere una classe dirigente onesta, esemplare, disinteressata personalmente e con obiettivi rivolti al bene comune. Altrimenti il Parlamento sarà sempre un campo di battaglia per interessi particolareggiati, dove sia chi vince sia chi perde non rappresenta comunque tutti gli italiani.

Ti ringrazio di esserci e di essere sempre disponibile al confronto. Non dimenticherò mai che al tempo delle primarie tu sei stato l'unico che abbia risposto alla mia domanda su quale era la tua posizione riguardo 5 punti da risolvere nella politica nazionale, per me fondamentali.

Buon lavoro
Irene del Prato
segretario regionale Lazio
Nuovo Partito d'Azione

mercoledì 5 gennaio 2011

Gli eroi dimenticati muoiono ogni giorno

E noi non dimentichiamo


Nel silenzio assordante di questi media irregimentati, la voce di chi grida alla memoria dei nostri eroi, quegli italiani che ci hanno fatto sentire orgogliosi di esserlo, è musica per chi riesce ad ascoltarla. E a me piace pensare ad un coro sempre più grande, in grado di annichilire il vuoto cui da due decenni veniamo esposti culturalmente.


Per questo oggi con piacere voglio ricordare il giorno della nascita di Peppino Impastato, che avrebbe compiuto 63 anni se non avesse avuto il coraggio di non tacere, come riportato nel sito che ne cura la memoria:

"Viene assassinato il 9 maggio 1978, qualche giorno prima delle elezioni e qualche giorno dopo l'esposizione di una documentata mostra fotografica sulla devastazione del territorio operata da speculatori e gruppi mafiosi: il suo corpo è dilaniato da una carica di tritolo posta sui binari della linea ferrata Palermo-Trapani. Le indagini sono, in un primo tempo orientate sull'ipotesi di un attentato terroristico consumato dallo stesso Impastato, o, in subordine, di un suicidio "eclatante".

 Nel maggio del 1992 il Tribunale di Palermo decide l’archiviazione del “caso Impastato”, ribadendo la matrice mafiosa del delitto ma escludendo la possibilità di individuare i colpevoli e ipotizzando la possibile responsabilità dei mafiosi di Cinisi alleati dei “corleonesi”.

 Nel giugno del 1996, in seguito alle dichiarazioni di Salvatore Palazzolo, che indica in Badalamenti il mandante dell’omicidio assieme al suo vice Vito Palazzolo, l’inchiesta viene formalmente riaperta. Nel novembre del 1997 viene emesso un ordine di cattura per Badalamenti, incriminato come mandante del delitto.

Il 5 marzo 2001 la Corte d'assise ha riconosciuto Vito Palazzolo colpevole e lo ha condannato a 30 anni di reclusione. L'11 aprile 2002 Gaetano (Tano) Badalamenti è stato condannato all'ergastolo. Badalamenti e Palazzolo sono successivamente deceduti."

Nel maggio del 2010 la casa di Badalamenti è stata affidata all'Associazione Peppino Impastato.

Questa giornata sarà commemorata anche con una diretta speciale da Radio Cento Passi, la radio nata un anno fa "dopo l’adesione con oltre diecimila firme e il sostegno di personaggi del mondo della cultura, della musica, della politica, dell’informazione e d’associazioni alla “petizione a sostegno dell’apertura di Radio 100 passi” per essere un microfono aperto alla partecipazione d’associazioni, gruppi, ma anche di singoli che vorranno proporre trasmissioni e contenuti.

Il film "I cento passi" basato sulla biografia di Peppino Impastato dovrebbe essere programmato sulle reti nazionali almeno una volta l'anno e di cui qui vi "regalo" la scena finale, una boccata di speranza nella capacità di indignarci e reagire che - auguro a tutti noi - non ci abbandoni mai.

lunedì 3 gennaio 2011

Appuntamenti NPA Lazio

Eccoci all'inizio del nuovo anno, con aspettative, speranze e timori tutti li, pronti ad essere vissuti.
Il mio augurio è quello di un 2011 veramente azionista, ovvero pieno di attività in grado di far progredire il nostro Paese nella direzione di uno sviluppo civile, o quanto meno che riescano a mettere un freno al degrado sempre maggiore a cui assistiamo.


Quindi, per cominciare, voglio condividere con voi due dei miei prossimi appuntamenti imminenti:
- il 10 gennaio rappresenterò il nuovo Partito d'Azione Lazio presso la sezione regionale della "Rete delle Donne per la rivoluzione gentile", attiva in particolare sui seguenti punti:

  • L’incompiuta democrazia del nostro Paese che si priva di fatto di competenze ed esperienze delle donne nella vita pubblica, con conseguente grave danno per l’intero sistema sociale, politico ed economico.
  • La crisi del lavoro rivelatrice di un disagio profondo che investe il sistema stesso del lavoro concepito esclusivamente su ritmi produttivi ed economici. Le donne, più degli uomini, avvertono l’esigenza e il desiderio di un’organizzazione del lavoro circolare, collaborativa, conciliabile con i ritmi di vita propri di un’esistenza pienamente vissuta nei suoi molteplici aspetti (Benessere Interno Lordo).
  • La devastazione della madre terra a opera di politiche messe in atto da una classe dirigente quasi del tutto priva della sensibilità e dell’esperienza femminile.
  • La recrudescenza della violenza sulle donne generata dalla mercificazione del corpo femminile e da un linguaggio sessista che sostiene l’idea della sopraffazione e del potere come base di ogni relazione.
  • Un gravissimo arretramento culturale che si evidenzia particolarmente nella scuola e nell’università ma che si ripercuote su tutta la filiera educativa e valoriale. Questo provoca nelle giovani generazioni nuove forme di violenza, razzismo e intolleranza finalizzate alla falsa affermazione del sé.
  • La diffusione di pratiche clientelari e di corruzione che mortifica soprattutto le potenzialità femminili puntando sul concetto di potere che genera potere.
- il 12 gennaio sarò invece ospite ad uno degli incontri della Rete dei Cittadini, una associazione politica che nelle recenti tornate elettorali regionali ha portato a casa un bellissimo risultato esattamente in linea con la politica nuova, onesta e priva di ambizioni personali, che appartiene anche al Nuovo Partito d'Azione. Sarà un vero piacere conoscere di persona gli animatori di questa entusiasmante realtà.

Con questo mio post, come si capirà, inauguro quindi un nuovo spazio del mio blog, legato al mio impegno attivo con il nuovo Partito d'Azione, uno spazio dedicato ad aggiornare quanti mi leggono dei progressi e delle attività dell'NPA Lazio, per mettere chiunque lo desideri in condizione di capire, sapere e partecipare

Buon anno.
Irene del Prato