mercoledì 6 aprile 2011

L'Aquila, che fa il governo?


Atto a cui si riferisce:
C.3/01573 [Interventi specifici per il rilancio della ripresa economica a L'Aquila e nei comuni colpiti dal terremoto del 2009]
LOLLI, FRANCESCHINI, VENTURA, MARAN, VILLECCO CALIPARI, AMICI, BOCCIA, LENZI, QUARTIANI, GIACHETTI, ROSATO, D'INCECCO, GINOBLE, TENAGLIA, LIVIA TURCO e CONCIA. 
- Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:

- a due anni dal terremoto del 6 aprile 2009, nonostante l'impegno dei diversi protagonisti e alcuni importanti risultati raggiunti, in tutti gli osservatori, compresa la stampa che si è recata a l'Aquila in questi giorni, prevale il senso di un ritardo nell'affrontare e nel risolvere alcuni dei problemi reali e concreti che interessano la cittadinanza delle zone colpite dal sisma;

- a tutt'oggi non si è ancora proceduto alla ricostruzione pesante nelle periferie e nei centri storici, in particolare nel centro storico dell'Aquila, a causa dei problemi normativi che ostacolano, rendendole confuse e troppo complicate, le procedure attraverso le quali i cittadini possono accedere all'iter previsto dalla legge, nonostante le richieste di intervento di ricostruzione avanzate dai cittadini siano decisamente inferiori ai numeri attesi;

- a differenza degli altri terremoti, non è prevista una linea di finanziamento e un impegno diretto dello Stato e del Ministero per i beni e le attività culturali per affrontare la difficile situazione del patrimonio artistico e monumentale delle zone colpite e, in particolare, della città dell'Aquila, registrandosi un ritardo nella ricostruzione di edifici pubblici per la quale sono stati stanziati i fondi già dal 2009, individuando come soggetto attuatore il provveditorato alle opere pubbliche -:
per quali motivi, in considerazione della drammatica situazione del lavoro e delle attività degli operatori economici e in considerazione del fatto che i cittadini aquilani hanno ripreso a pagare le tasse e i mutui gravati dagli interessi già dal mese di luglio 2010 e che dovranno restituire il cento per cento delle tasse a partire dal novembre 2011, non si sia previsto alcun intervento specifico per il rilancio della ripresa economica e l'unica misura normativa prevista, cioè la zona franca urbana, ancora non abbia avuto alcun seguito a due anni dalla sua approvazione.

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