giovedì 14 ottobre 2010

In Senato Bertolaso sui lavori a L'Aquila

 Vale la pena sapere cosa ufficialmente viene recepito dal Senato, riguardo la gestione dell'emergenza terremoto in Abbruzzo. Ecco il riepilogo della 435ª seduta pubblica (pomeridiana) di giovedì 7 ottobre 2010.

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio per la Protezione civile Bertolaso ha fornito un'ampia informativa sulla ricostruzione post-terremoto, evidenziando anzitutto il lavoro normativo posto in essere dal Governo in virtù del quale è stato possibile regolamentare un'attività dipanatasi attraverso 36 ordinanze di emergenza di protezione civile e 14 successive ordinanze per gli interventi del Commissario straordinario. Per l'emergenza e per la ricostruzione sono stati stanziati dal Governo 14 miliardi di euro per il periodo dal 2009 al 2012, cui vanno aggiunte le risorse messe a disposizione dall'UE, già spese e verificate dagli organismi di controllo comunitari, e quelle donate dai privati, fra cui la donazione effettuata dal Senato della Repubblica grazie alla quale si sta procedendo alla realizzazione della scuola di Barete.

Detto che tutti i beni culturali della città sono stati messi in sicurezza, il Sottosegretario ha chiarito le ragioni alla base della scelta di costruire case antisismiche e moduli abitativi provvisori, connessi alla singolarità del caso aquilano, grande città d'arte per la cui ricostruzione occorreranno almeno 10 anni. Bertolaso ha infine fornito un dettagliato elenco delle procedure di gara già espletate e dei contratti d'appalto assegnati, tutto senza usufruire di deroghe alla legislazione vigente, ed ha sottolineato come la grande mole di lavori effettuati non abbia provocato alcun grave incidente sul lavoro ed un tasso di incidenti comunque trenta volte inferiore alla media nazionale.

Il sen. Piccone (PdL), pur ribadendo il giudizio estremamente positivo sulla fase di emergenza e sulle modalità prescelte per la ricostruzione, ha lamentato un mutamento del clima politico e sociale a livello locale e nazionale che non giova al buon andamento dell'opera di ricostruzione.

Il sen. Legnini (PD) ha evidenziato come la fase emergenziale, che vede quasi 100.000 persone ancora non rientrate nelle proprie case, sia tuttora in corso quando invece avrebbe dovuto già essere conclusa, con conseguenze nefaste su un territorio già martoriato da gravi problemi economici e occupazionali.

Positivo invece il giudizio espresso dal sen. Mura (LNP), a conferma dell'efficienza, peraltro internazionalmente riconosciuta, della struttura di Protezione civile che così straordinaria prova di sé aveva già fornito nell'immediatezza dell'evento.

Ad avviso del sen. Serra (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE), considerata l'inattendibilità delle promesse del Governo, non è possibile accontentarsi delle previsioni illustrate dal Sottosegretario Bertolaso che stridono con la presenza ancora di 55.000 sfollati e di gravi segnali di incuria come la mancata rimozione delle macerie nella città dell'Aquila.

Il sen. Mascitelli (IdV) ha dichiarato la propria insoddisfazione per una informativa tardiva, incompleta e inadeguata, che soprattutto non chiarisce alcuni passaggi amministrativi non caratterizzati dalla necessaria trasparenza.

Il sen. Pistorio (MPA-AS) ha sottolineato come i dati reperibili a livello locale attestino un arretramento nella tempistica originariamente stabilita e testimonino un rapporto non corretto tra amministrazione centrale e sistema delle autonomie locali.

Infine, il sen. Digilio (FLI) si è detto politicamente soddisfatto dell'informativa, ma ha sollecitato una maggiore apertura della Protezione civile alle istanze provenienti dai territori se non si vogliono ripetere errori che hanno causato in precedenti circostanze gravi ritardi nella ricostruzione.

(La seduta è terminata alle ore 16:03).

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