mercoledì 14 ottobre 2009

C'è un problema, Binetti

"C'è un problema Binetti". Con queste parole il segretario del Pd [Franceschini] ha dato il via alle polemiche e alle accuse contro la Binetti. Il punto è che "su questi temi" i valori del Pd non sono negoziabili, ed è impossibile "richiamarsi alla libertà di coscienza". Ma la Binetti non molla e si difende tirando in ballo la sua storia personale e le sue convinzioni. E rilancia. Accredidata come sostenitrice di Franceschini per la corsa delle primarie, la deputata annuncia un cambio di schieramento. "Alle primarie voterò Bersani".

Non resta a guardare Anna Paola Concia. "O la mia posizione o quella di Paola Binetti: che il Pd decida", commenta la deputata. Che aggiunge: "Lo stato deve dire ai suoi cittadini che l'omofobia è un reato".

I FATTI:
Dopo mesi di confronti e discussioni la "legge Concia" sull'omofobia è stata affossata alla Camera. La maggioranza ha votato l'incostituzionalità del provvedimento dopo essere stata sconfitta sul tentativo di rinviare tutto in Commissione. La pregiudiziale di incostituzionalità, sollevata dall'Udc, ha ricevuto 285 voti favorevoli, 222 contrari e 13 astenuti. Decisione che ha aperto una scia di polemiche tra maggioranza e opposizione, ma anche nello stesso Pd.

Questa la successione dei fatti. (tradotti per i normali lettori)
Otto deputati del Pdl, in un testo congiunto, avevano espresso la loro disapprovazione per il testo, che vorrebbe introdurre l'aggravante della discriminazione sessuale per le aggressioni personali. - ovvero non volevano far passare la legge -

Lega, Pdl e Udc avevano chiesto che il testo tornasse in commissione per una serie di "limature". - ovvero proponevano una revisione -

Ma la proposta non ha ottenuto la maggioranza alla Camera, che prosegue così l'esame del provvedimento.
Contro il rinvio in Commissione giustizia hanno votato non solo i deputati di Pd e Idv, ma anche numerosi deputati del Pdl.

Poi la svolta. A sorpresa. La Camera boccia - ovvero viene così respinta la legge, senza possibilità di appello - e la Concia ne ha per tutti: per il Pdl, che "ha detto bugie", ma anche per il suo gruppo, che "senza avvertirmi ha cambiato idea e ha votato contro la possibilità di tenere in vita questa legge con il suo ritorno in Commissione".

Per la signora Binetti propongo alcune
DOMANDONE 1:
Signora Binetti, le sembra serio e democratico un parlamentare che di punto in bianco, senza alcun rispetto per la maggioranza dei suoi stessi colleghi di partito, decida di testa propria e ufficializzi un "cambio di bandiera" perfino nella disputa per l'elezione dei candidati a segretario di partito?

DOMANDONE 2:
Le sembra democratico e costituzionale che un parlamentare, eletto all'interno di una lista di candidati con programma e dichiarazioni ben stabiliti, decida ad un certo punto di abbandonare i propri elettori andando ad ingrossare le fila di un partito i cui elettori non l'hanno votata?

DOMANDONE 3:
Di preciso quando ha deciso di abbandonare il Partito Democratico ed abbracciare la linea politica di altro partito?

Da wikipedia:
Chi è Paola Concia
Chi è Paola Binetti

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