martedì 6 gennaio 2009

Cosa è la Due diligence del Comune di Roma?

"INTRODUZIONE ALLA DUE DILINGENCE SULLA SPESE DEL COMUNE DI ROMA

di Roberto Falcone

La nostra condizione di cittadini è quella di gente troppo spesso offesa ma sempre più intenzionata a liberarsi dalla morsa degli abusi, dei disservizi, dei privilegi della Casta politico-amministrativa. L’occupazione di ogni spazio da parte della partitocrazia nella gestione della cosa pubblica ha portato a privilegiare le parole ai fatti, a nascondere sistematicamente la verità, ad affrontare i problemi senza guardare al futuro, alla proliferazione di malavita e corruzione, a preferire alla ricerca di soluzioni condivise i salotti televisivi ove insultare l’avversario.

Esistono tuttavia nel paese talenti e volontà diffuse, capaci di misurarsi con i problemi, che non stanno dentro le istituzioni e che, anzi, spesso vengono respinti da esse. Semplici cittadini, utenti, consumatori, produttori, contribuenti, che sono esperti nei più diversi settori, e che possono partecipare a bonificare la situazione politica dell’Italia. Ma questo mondo non ha spazio politico perché i poteri e le funzioni di controllo sono esclusivo monopolio della partitocrazia, in particolare nella valutazione dei dirigenti della PA, negli Organi ausiliari dello stato, nelle Authority di controllo, e ovunque ci siano poteri da spartire. Il carattere partitocratrico della cultura politica corrente ha condizionato e condiziona tutti: i media, le leadership economiche, i sindacati, gli opinion leader, settori della magistratura.

Ormai ben pochi ancora sperano di poter sostituire attraverso il voto questa classe politica con una che faccia l’interesse della collettività. Di fronte all’incapacità dei partiti di governare nell’interesse generale, si pone allora la necessità che soggetti civici, indipendenti dai partiti, e dalla burocrazia che attualmente è ad essi soggetta, intervengano a svolgere anch’essi un ruolo a difesa dei bisogni dei cittadini. Per essere efficace questo ruolo non può essere di semplice contestazione: deve essere di controllo, di valutazione e di informazione al vasto pubblico attraverso il web, nuovo strumento di democrazia diretta.

Riteniamo che il terreno più efficace per iniziare a praticare questo ruolo sia il controllo sulla spesa pubblica locale.

Su scala locale perché nel territorio in cui si vive si possono constatare gli effetti di come vengono impiegate le risorse pubbliche e prevedere le conseguenze delle decisioni degli amministratori. Nella dimensione locale è più facile mobilitare le forze della società civile per correggere le decisioni sbagliate e per avanzare proposte alternative.

La priorità alla spesa pubblica perché, mentre continua a crescere il numero degli italiani che sempre più “tirano la cinghia”, non si riducono gli sprechi e le malversazioni attraverso i quali l’attuale classe politica e i suoi protetti si sono assicurati ogni sorta di privilegio a spese del contribuente.

L’ostacolo è che televisione, giornali, chiacchiere fra amici e conoscenti, discorsi di opinion leaders e di tuttologi di turno, e, soprattutto, le polemiche contrapposte fra gli esponenti dei vari partiti, creano abbastanza confusione e distrazioni da far passare la voglia di andare a fondo delle questioni e di cercare di capire davvero perché l’Italia va alla “deriva”.

Ma dobbiamo vincere la nostra pigrizia e cercare di capire, perché senza capire non si può contribuire al cambiamento: non possiamo astenerci dall’analizzare i “problemi del condominio”, se vogliamo che l’amministratore smetta di rubare e di fare i suoi interessi a spese dei condomini. Per capire occorre conoscere e valutare nel dettaglio come coloro che amministrano il condominio spendono i soldi dei condomini"

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