Auspicando la 'rivoluzione democratica' non pensiamo alle armi e nemmeno alla rivolta di piazza, ma ad una forte e continua pressione popolare, sempre meglio organizzata ( questo sì !), visto che - anche se non tutti, ad oggi, lo avvertono- da tempo non ci troviamo più in condizioni di normale svolgimento della vita democratica.
martedì 28 settembre 2010
Nuove gabelle autostradali.
Oggi alla Camera si è discusso riguardo i pedaggi autostradali, leggo sul sito della Camera:
Il comma 4 dell’articolo 1, del decreto legge n. 125/2010, modifica il comma 1 dell’art. 15 del decreto-legge n. 78/2010, introducendo il termine del 30 aprile 2011 entro il quale il Governo deve disciplinare l’applicazione del pedaggio sulle autostrade e sui raccordi autostradali in gestione diretta di ANAS S.p.a., in relazione ai costi di investimento e di manutenzione straordinaria oltre che quelli relativi alla gestione, nonché l'elenco delle tratte da sottoporre a pedaggio.
Si ricorda che con l’art. 15, commi 1-5, del citato decreto legge n. 78/2010, sono state introdotte alcune modifiche al sistema di pedaggiamento autostradale:
* ai con riferimento alle autostrade e ai raccordi autostradali gestiti direttamente da ANAS s.p.a., il pedaggiamento dal 1° luglio 2010 (commi 1, 2 e 3);
* per le autostrade in concessione, l’aumento del canone che le concessionarie corrispondono all’ANAS (commi 4 e 5).
Entrambe le misure sono finalizzate alla riduzione dei trasferimenti statali ad ANAS: la relazione tecnica stimava, infatti, maggiori entrate quantificabili in circa 315 milioni di euro annui.
In particolare, il comma 2 dell’art. 15 prevedeva, in via transitoria, dal 1° luglio 2010 al 31 dicembre 2011, una maggiorazione tariffaria forfetaria del pedaggio riscosso ai caselli delle autostrade in concessione che si interconnettono con la rete autostradale gestita da ANAS: un euro per le classi di pedaggio A e B e di due euro per le classi di pedaggio 3, 4 e 5. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 giugno 2010 è stata quindi approvata la prevista maggiorazione ed è stato fornito l’elenco delle stazioni e dei raccordi interessati dal provvedimento.
Il D.P.C.M. è stato oggetto di ricorsi al giudice amministrativo che ha accolto le domande di sospensione cautelare presentate dalle Province di Roma, Pescara e Rieti e da alcuni comuni dell'hinterland romano. Il Tar del Lazio (Prima sezione), nella seduta del 29 luglio, ha infatti riconosciuto fondato il motivo di ricorso circa la necessità che il pedaggio sia riscosso per l’effettiva percorrenza delle infrastrutture autostradali gestite da ANAS e non mediante una stima della loro utilizzazione basata sul fatto che si attraversa una stazione di esazione di autostrade in concessione che si interconnette con un’autostrada in gestione ANAS.
Dopo aver respinto, il 3 agosto 2010, l’istanza di misure cautelari provvisorie, il 1° settembre il Consiglio di Stato (Quarta sezione) ha confermato la sentenza del TAR di sospensione degli aumenti dei pedaggi, precisando peraltro che la decisione del Tar del Lazio «deve essere interpretata nel senso di riferirsi non all'intero territorio nazionale, ma solo ai singoli segmenti stradali interessanti gli ambiti spaziali degli enti territoriali ricorrenti».
Da ultimo si segnala che l’Anas ha pubblicato nella Gazzetta Ufficiale V Serie speciale – Contratti pubblici n. 106 del 13 settembre 2010 il bando di gara per la fornitura e la messa in opera di un sistema di pedaggiamento senza barriere sulle autostrade e i raccordi autostradali in gestione diretta. L’appalto, in particolare, è costituito dalla fornitura di un sistema di esazione dinamico senza barriere, da installare per ogni autostrada e raccordo autostradale in gestione diretta all’Anas. L’importo complessivo a base di gara ammonta a 150 milioni di euro e la durata dell’appalto è fissato in 24 mesi. La gara sarà assegnata all’offerta economicamente più vantaggiosa.
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