Sul sito istituzionale del Comune di Roma è presente una nuova sezione, dedicata alla partecipazione popolare, sotto il nome di Strumenti di partecipazione diretta popolare.
In particolare il Sindaco promette di mettere le mani su 12 proposte di delibera di iniziativa popolare avanzate dai cittadini dal 2001 e ancora sospese.
A questo indirizzo ci sono le schede dettagliate delle 12 proposte.
Inoltre il Sindaco riporta in auge il regolamento per gli istituti di partecipazione popolare istituito nel giugno del 1994.
E' facile pensare ad una nuova manvra pubblicitaria per buttare un po' di fumo sulla trasparenza che non c'è (tglieranno a questo punto la sezione "trasparenza" con l'accesso a tutte le delibere e atti della giunta?) ma noi dobbiamo saper cogliere in quello che viene offerto l'opportunità di agire.
Buona lettura.
Auspicando la 'rivoluzione democratica' non pensiamo alle armi e nemmeno alla rivolta di piazza, ma ad una forte e continua pressione popolare, sempre meglio organizzata ( questo sì !), visto che - anche se non tutti, ad oggi, lo avvertono- da tempo non ci troviamo più in condizioni di normale svolgimento della vita democratica.
venerdì 26 dicembre 2008
domenica 21 dicembre 2008
21 dic 08 Che politica vuoi?
Ho creato questo blog - non voto a vuoto - per l'ambizione di diventare io per prima una cittadina consapevole, che vota con coscienza sapendo cosa sta facendo.
Non più, quindi, sulla sola base della "fiducia personale" in questa o quella ideologia/partito/politico di turno, ma sulla base di proposte, risultati conseguiti nel tempo, etica personale di chi si candida.
Mi sembra assurdo, per esempio, pensare di dare il mio voto a qualcuno che abbia pendenze con la giustizia, a prescindere se queste pendenze siano o meno concretizzate in un giudizio definitivo di colpevolezza. Questo non significa che ho giudicato quella persona colpevole o innocente, non compete a me giudicare. A me compete dare il mio voto a persona che moralmente si presenta come ineccepibile, inattaccabile, testimone di onestà.
Facile dire quindi:"voglio una politica onesta e trasparente". Più difficile giudicare l'onestà di alcune scelte dei politici, vista la scarsa trasparenza e informazione e competenza relativa, in possesso agli attuali elettori.
I politici sono professionisti, una sorta di managers che usano il potere politico per acquisirne sempre di nuovo. E tramite gli strumenti di comunicazione di massa tradizionali, comunicano ai propri elettori quanto vogliono far trapelare, per assicurarsi nuovi voti, manipolando l'informazione a proprio uso e consumo.
E in fondo chi, tra i normali cittadini, sarebbe in grado di opporsi agli astrusi e complicati ragionamenti in politichese che spesso ci vengono propinati per difendere questa o quella scelta politica?
Io riparto da me, cittadina di un Comune, con diritti e doveri e richieste e necessità di ogni comune cittadina. Parto da me con un primo fondamentale obiettivo: informarmi. Conoscere come dovrebbero essere le cose per poter giudicare chi si propone di farle - usando i miei soldi di contribuente - e saper valutare i risultati. Oggi è possibile e sto scoprendo un numero sempre più alto di persone competenti, oneste e come me interessate a difendere i nostri interessi personali di cittadini, che non desiderano altro che creare nuovi cittadini consapevoli.
Che politica voglio? Quella dei risultati.
Non più, quindi, sulla sola base della "fiducia personale" in questa o quella ideologia/partito/politico di turno, ma sulla base di proposte, risultati conseguiti nel tempo, etica personale di chi si candida.
Mi sembra assurdo, per esempio, pensare di dare il mio voto a qualcuno che abbia pendenze con la giustizia, a prescindere se queste pendenze siano o meno concretizzate in un giudizio definitivo di colpevolezza. Questo non significa che ho giudicato quella persona colpevole o innocente, non compete a me giudicare. A me compete dare il mio voto a persona che moralmente si presenta come ineccepibile, inattaccabile, testimone di onestà.
Facile dire quindi:"voglio una politica onesta e trasparente". Più difficile giudicare l'onestà di alcune scelte dei politici, vista la scarsa trasparenza e informazione e competenza relativa, in possesso agli attuali elettori.
I politici sono professionisti, una sorta di managers che usano il potere politico per acquisirne sempre di nuovo. E tramite gli strumenti di comunicazione di massa tradizionali, comunicano ai propri elettori quanto vogliono far trapelare, per assicurarsi nuovi voti, manipolando l'informazione a proprio uso e consumo.
E in fondo chi, tra i normali cittadini, sarebbe in grado di opporsi agli astrusi e complicati ragionamenti in politichese che spesso ci vengono propinati per difendere questa o quella scelta politica?
Io riparto da me, cittadina di un Comune, con diritti e doveri e richieste e necessità di ogni comune cittadina. Parto da me con un primo fondamentale obiettivo: informarmi. Conoscere come dovrebbero essere le cose per poter giudicare chi si propone di farle - usando i miei soldi di contribuente - e saper valutare i risultati. Oggi è possibile e sto scoprendo un numero sempre più alto di persone competenti, oneste e come me interessate a difendere i nostri interessi personali di cittadini, che non desiderano altro che creare nuovi cittadini consapevoli.
Che politica voglio? Quella dei risultati.
giovedì 18 dicembre 2008
Assestamento bilancio 2008
Assestamento bilancio, manovra da 677 milioni. Arriva la "centrale unica acquisti"
Campidoglio L'assestamento di bilancio approvato dalla giunta capitolina è pari a 677 milioni di euro: 500 milioni di contributo stanziato dal Governo, 162 milioni di recuperi crediti dal Piano rientro, circa 8 milioni recuperati dalle alienazioni e 7 milioni di movimenti tecnici. Le risorse totali della manovra saranno ripartite tra investimenti (319 milioni) e parte corrente (358 milioni). Il dettaglio definitivo della manovra di assestamento di bilancio capitolina è stato illustrato in Campidoglio dal sindaco Gianni Alemanno e dall'assessore capitolino al Bilancio Ezio Castiglione.
Il sindaco ha tenuto a precisare come l'approvazione dell'assestamento è stato resa possibile anche grazie allo "stanziamento - ha detto Alemanno - dei 500 milioni di euro da parte del Governo al Comune di Roma. Riusciamo in questa maniera a chiudere le falle del passato e anche a fare alcuni investimenti per il 2009".
Nel dettaglio, nel capitolo investimenti della manovra di assestamento di bilancio capitolina sono stati inseriti 8,8 milioni per il patrimonio culturale, da destinare tra le altre cose alla manutenzione straordinaria del Tetro dell'Opera "altrimenti avremmo dovuto chiuderlo", ha detto il sindaco. Ai trasporti vengono dedicati 188 milioni per la copertura dei lavori della metro B1 e per l'ammodernamento delle gallerie della metro A, oltre a 65 milioni di manutenzione straordinaria dell'Atac.
Venti milioni vengono destinati all'ambiente, per il servizio giardini e per il rinnovo del parco macchine, 13,7 milioni vanno agli interventi di manutenzione delle fogne, 21 milioni alle dotazioni informatiche dei dipartimenti capitolini, 6 milioni al Piano parcheggi (in particolare il parcheggio di scambio dell'arco di Travertino), 5,2 milioni alle periferie, 17 milioni alla viabilità e alla manutenzione stradale straordinaria, 10 milioni per la ricapitalizzazione di Risorse per Roma, 358mila euro per gli asili nido.
Nella parte corrente sono stati inseriti 35,5 milioni per la ricapitalizzazione di Ama e gli interventi di decoro urbano, 15,7 milioni per la cultura (per l'adesione alle fondazioni Cinema per Roma e Musica per Roma e Mondo Digitale, la programmazione di eventi culturali), 67,5 milioni per i lavori pubblici (interventi di manutenzione delle scuole e dei mercati), 20 milioni per i municipi, 27 milioni per i trasporti e 15 milioni per lo sport.
"Si tratterà - ha concluso Castiglione illustrando i dati della manovra - di coprire le spese obbligatorie non coperte dal bilancio 2008. Con questa manovra ripianiamo i debiti e cominciamo ad avviare qualche investimento per la città". Presente alla conferenza anche il presidente della commissione capitolina Bilancio, Federico Guidi, che ha precisato come "tra gli investimenti della manovra vengono destinati 800mila euro all'armamento della Polizia municipale" e ha aggiunto che con l'assestamento "confermiamo le linee guida del Dpf".
E ancora, tutti gli acquisti e le forniture del Comune di Roma in un portale web: è la nuova "centrale unica acquisti" presentata in Campidoglio sempre dall'assessore al Bilancio Ezio Castiglione. Sul portale, che parte con l'anno nuovo, ogni ufficio del Comune potrà consultare un catalogo di beni e servizi, i dettagli sui fornitori accreditati e gli ordini inoltrati dagli altri uffici.
I dirigenti comunali effettueranno gli ordini con la firma digitale e, potendo controllare gli acquisti altrui, saranno in grado di ottimizzare la spesa con economie di scala. Risultato previsto, risparmi per il Comune intorno al 10% il primo anno e fino al 20% nel 2011. In altri termini: nel 2009, sugli oltre 600 milioni l'anno spesi dal Campidoglio per beni e servizi, si conta di risparmiarne tra 15 e 20.
Al momento il Comune ha 760 centrali d'acquisto, un sistema che frammenta la spesa e rischia di farne perdere il controllo. Con la centrale unica on line, sottolinea Castiglione, da gennaio si potranno vedere su Internet tutti i prodotti e i servizi acquistati, dalla cancelleria agli arredi da ufficio, verificandone prezzo e nomi dei fornitori: un efficace sguardo d'assieme, con più chiarezza e più trasparenza.
Campidoglio L'assestamento di bilancio approvato dalla giunta capitolina è pari a 677 milioni di euro: 500 milioni di contributo stanziato dal Governo, 162 milioni di recuperi crediti dal Piano rientro, circa 8 milioni recuperati dalle alienazioni e 7 milioni di movimenti tecnici. Le risorse totali della manovra saranno ripartite tra investimenti (319 milioni) e parte corrente (358 milioni). Il dettaglio definitivo della manovra di assestamento di bilancio capitolina è stato illustrato in Campidoglio dal sindaco Gianni Alemanno e dall'assessore capitolino al Bilancio Ezio Castiglione.
Il sindaco ha tenuto a precisare come l'approvazione dell'assestamento è stato resa possibile anche grazie allo "stanziamento - ha detto Alemanno - dei 500 milioni di euro da parte del Governo al Comune di Roma. Riusciamo in questa maniera a chiudere le falle del passato e anche a fare alcuni investimenti per il 2009".
Nel dettaglio, nel capitolo investimenti della manovra di assestamento di bilancio capitolina sono stati inseriti 8,8 milioni per il patrimonio culturale, da destinare tra le altre cose alla manutenzione straordinaria del Tetro dell'Opera "altrimenti avremmo dovuto chiuderlo", ha detto il sindaco. Ai trasporti vengono dedicati 188 milioni per la copertura dei lavori della metro B1 e per l'ammodernamento delle gallerie della metro A, oltre a 65 milioni di manutenzione straordinaria dell'Atac.
Venti milioni vengono destinati all'ambiente, per il servizio giardini e per il rinnovo del parco macchine, 13,7 milioni vanno agli interventi di manutenzione delle fogne, 21 milioni alle dotazioni informatiche dei dipartimenti capitolini, 6 milioni al Piano parcheggi (in particolare il parcheggio di scambio dell'arco di Travertino), 5,2 milioni alle periferie, 17 milioni alla viabilità e alla manutenzione stradale straordinaria, 10 milioni per la ricapitalizzazione di Risorse per Roma, 358mila euro per gli asili nido.
Nella parte corrente sono stati inseriti 35,5 milioni per la ricapitalizzazione di Ama e gli interventi di decoro urbano, 15,7 milioni per la cultura (per l'adesione alle fondazioni Cinema per Roma e Musica per Roma e Mondo Digitale, la programmazione di eventi culturali), 67,5 milioni per i lavori pubblici (interventi di manutenzione delle scuole e dei mercati), 20 milioni per i municipi, 27 milioni per i trasporti e 15 milioni per lo sport.
"Si tratterà - ha concluso Castiglione illustrando i dati della manovra - di coprire le spese obbligatorie non coperte dal bilancio 2008. Con questa manovra ripianiamo i debiti e cominciamo ad avviare qualche investimento per la città". Presente alla conferenza anche il presidente della commissione capitolina Bilancio, Federico Guidi, che ha precisato come "tra gli investimenti della manovra vengono destinati 800mila euro all'armamento della Polizia municipale" e ha aggiunto che con l'assestamento "confermiamo le linee guida del Dpf".
E ancora, tutti gli acquisti e le forniture del Comune di Roma in un portale web: è la nuova "centrale unica acquisti" presentata in Campidoglio sempre dall'assessore al Bilancio Ezio Castiglione. Sul portale, che parte con l'anno nuovo, ogni ufficio del Comune potrà consultare un catalogo di beni e servizi, i dettagli sui fornitori accreditati e gli ordini inoltrati dagli altri uffici.
I dirigenti comunali effettueranno gli ordini con la firma digitale e, potendo controllare gli acquisti altrui, saranno in grado di ottimizzare la spesa con economie di scala. Risultato previsto, risparmi per il Comune intorno al 10% il primo anno e fino al 20% nel 2011. In altri termini: nel 2009, sugli oltre 600 milioni l'anno spesi dal Campidoglio per beni e servizi, si conta di risparmiarne tra 15 e 20.
Al momento il Comune ha 760 centrali d'acquisto, un sistema che frammenta la spesa e rischia di farne perdere il controllo. Con la centrale unica on line, sottolinea Castiglione, da gennaio si potranno vedere su Internet tutti i prodotti e i servizi acquistati, dalla cancelleria agli arredi da ufficio, verificandone prezzo e nomi dei fornitori: un efficace sguardo d'assieme, con più chiarezza e più trasparenza.
mercoledì 17 dicembre 2008
Napoli: arrestati due assessori. Coinvolti parlamentari
Napoli: arrestati due assessori. Coinvolti parlamentari
NAPOLI (Reuters) - Gli uomini della Direzione investigativa antimafia (Dia) e i carabinieri di Caserta hanno eseguito stamattina 13 ordinanze di custodia cautelare, delle quali 12 ai domiciliari e una in carcere, nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Napoli sulla gestione degli appalti comunali, arrestando, fra gli altri, quattro fra assessori ed ex assessori della giunta partenopea.
Pubblicità
Lo hanno riferito fonti investigative, precisando che l'unica persona condotta in carcere è l'imprenditore Alfredo Romeo, al centro dell'indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia guidata da Franco Roberti sulla delibera "Global Service" approvata dal Comune, dopo settimane di continue indiscrezioni che avevano spinto esponenti dello stesso Pd a chiedere al sindaco Rosa Russo Iervolino, l'azzeramento della giunta.
Il sindaco non ha per ora rilasciato commenti.
Le ipotesi d'accusa sono, a vario titolo e per i diversi indagati, associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d'asta, alla corruzione e all'abuso d'ufficio.
L'indagine, dicono le fonti, coinvolge anche due parlamentari in carica, per i quali non è stata però richiesta alcuna misura cautelare. Si tratta di Italo Bocchino, vicepresidente vicario del gruppo Pdl alla Camera, e Renzo Lusetti, deputato del Pd.
Non è stato possibile al momento raggiungere i due parlamentari per un commento.
Fra gli arrestati, oltre all'imprenditore e ai quattro fra assessori ed ex assessori comunali, anche un ex provveditore alle Opere pubbliche della provincia di Napoli, Mario Mautone, attualmente con un incarico ministeriale alle Opere Pubbliche, e un colonnello della Gdf, ex appartenenente alla Dia.
I due assessori in carica arrestati sono Felice Laudadio e Ferdinando di Mezza, rispettivamente all'Edilizia e al Patrimonio, mentre i due ex componenti della giunta sono Enrico Cardillo, già assessore al Bilancio dimessosi a fine novembre e Giuseppe Gambale, ex assessore alle Scuole.
La procura, hanno detto ancora le fonti, aveva richiesto una misura anche nei confronti dell'ex assessore comunale alla Protezione Civile Giorgio Nugnes, arrestato il 6 ottobre insieme ad altre 36 persone nell'ambito dell'inchiesta sui disordini a Pianura contro la riapertura della discarica e suicidatosi a casa sua il 29 novembre scorso.
Dopo la notizia degli arresti, un gruppo di cittadini, che hanno detto di essersi riuniti grazie al sito web Facebook, hanno protestato sotto la sede del Municipio, con cartelli con su scritto "la legge è uguale per tutti" e "basta a questa politica di livello basso-lino".
Tra i manifestanti anche Raffaele Bruno del movimento sociale, che gridava con un megafono "Iervolino dimettiti! Il tuo tempo è scaduto".
NAPOLI (Reuters) - Gli uomini della Direzione investigativa antimafia (Dia) e i carabinieri di Caserta hanno eseguito stamattina 13 ordinanze di custodia cautelare, delle quali 12 ai domiciliari e una in carcere, nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Napoli sulla gestione degli appalti comunali, arrestando, fra gli altri, quattro fra assessori ed ex assessori della giunta partenopea.
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Lo hanno riferito fonti investigative, precisando che l'unica persona condotta in carcere è l'imprenditore Alfredo Romeo, al centro dell'indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia guidata da Franco Roberti sulla delibera "Global Service" approvata dal Comune, dopo settimane di continue indiscrezioni che avevano spinto esponenti dello stesso Pd a chiedere al sindaco Rosa Russo Iervolino, l'azzeramento della giunta.
Il sindaco non ha per ora rilasciato commenti.
Le ipotesi d'accusa sono, a vario titolo e per i diversi indagati, associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d'asta, alla corruzione e all'abuso d'ufficio.
L'indagine, dicono le fonti, coinvolge anche due parlamentari in carica, per i quali non è stata però richiesta alcuna misura cautelare. Si tratta di Italo Bocchino, vicepresidente vicario del gruppo Pdl alla Camera, e Renzo Lusetti, deputato del Pd.
Non è stato possibile al momento raggiungere i due parlamentari per un commento.
Fra gli arrestati, oltre all'imprenditore e ai quattro fra assessori ed ex assessori comunali, anche un ex provveditore alle Opere pubbliche della provincia di Napoli, Mario Mautone, attualmente con un incarico ministeriale alle Opere Pubbliche, e un colonnello della Gdf, ex appartenenente alla Dia.
I due assessori in carica arrestati sono Felice Laudadio e Ferdinando di Mezza, rispettivamente all'Edilizia e al Patrimonio, mentre i due ex componenti della giunta sono Enrico Cardillo, già assessore al Bilancio dimessosi a fine novembre e Giuseppe Gambale, ex assessore alle Scuole.
La procura, hanno detto ancora le fonti, aveva richiesto una misura anche nei confronti dell'ex assessore comunale alla Protezione Civile Giorgio Nugnes, arrestato il 6 ottobre insieme ad altre 36 persone nell'ambito dell'inchiesta sui disordini a Pianura contro la riapertura della discarica e suicidatosi a casa sua il 29 novembre scorso.
Dopo la notizia degli arresti, un gruppo di cittadini, che hanno detto di essersi riuniti grazie al sito web Facebook, hanno protestato sotto la sede del Municipio, con cartelli con su scritto "la legge è uguale per tutti" e "basta a questa politica di livello basso-lino".
Tra i manifestanti anche Raffaele Bruno del movimento sociale, che gridava con un megafono "Iervolino dimettiti! Il tuo tempo è scaduto".
martedì 16 dicembre 2008
Tangenti sul petrolio, coinvolto Deputato parlamentare
Tangenti sul petrolio in Basilicata,finisce in carcere l'ad di Total Italia
Coinvolto anche il deputato del Pd Salvatore Margiotta, per il quale sono stati richiesti gli arresti domiciliari
ROMA - L'amministratore delegato di Total Italia, Lionel Levha, è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta della procura di Potenza per tangenti sugli appalti per l'estrazione di petrolio in Basilicata. Nella vicenda è coinvolto anche il deputato del Pd, Salvatore Margiotta, vicepresidente della commissione Ambiente di Montecitorio, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari. La misura di detenzione domiciliare per il parlamentare potrà, tuttavia, essere eseguita solo se la Camera dei Deputati darà l'autorizzazione. La relativa richiesta è stata presentata martedì mattina.
ANCHE «ULTIMO» IN CAMPO - Le misure cautelari - in carcere per alcune persone, agli arresti domiciliari per altre - sono state disposte dal gip di Potenza Rocco Pavese, su richiesta del pm Henry John Woodcock, ed eseguite da carabinieri del Noe guidati dal tenente colonnello Sergio De Caprio (il «Capitano Ultimo» che arrestò Totò Riina) e personale della squadra mobile di Potenza, diretta da Barbara Strappato.
GLI ARRESTI - Gli arresti sono stati fatti in gran parte a Roma, con la collaborazione della squadra mobile della Capitale e della polizia municipale di Potenza. La custodia in carcere riguarda, oltre all'ad di Total Levha, anche Jean Paul Juguet, responsabile Total del progetto «Tempa Rossa» (così si chiama uno tra i più grandi giacimenti petroliferi della Basilicata), attualmente all'estero; Roberto Pasi, responsabile dell'ufficio di rappresentanza lucano della Total; e un suo collaboratore, Roberto Francini. È stata anche disposta la detenzione in carcere dell'imprenditore Francesco Ferrara, di Policoro (Matera), e del sindaco di Gorgoglione (Matera) Ignazio Tornetta. Arresti domiciliari, invece, oltre che per l'on. Margiotta, anche per altre tre persone, e obbligo di dimora per altri cinque indagati. I reati contestati, diversi da persona a persona, sono associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d'asta (con riferimento specifico agli appalti dei lavori per le estrazioni petrolifere), corruzione e concussione. Il gip ha inoltre disposto varie perquisizioni, che sono tuttora in corso, e il sequestro di numerose società.
Salvatore Margiotta, deputato del Pd
Salvatore Margiotta, deputato del Pd
LE ACCUSE AL DEPUTATO - L'on. Margiotta, deve rispondere di una somma che l'imprenditre Francesco Ferrara gli avrebbe promesso in cambio di un interessamento del parlamentare e di una sua azione a proprio favore. Secondo il pm Woodcock, in particolare, Margiotta avrebbe fatto valere il suo potere e la sua influenza di parlamentare e di leader del Partito democratico della Basilicata per favorire l'aggiudicazione degli appalti alla cordata capeggiata da Ferrara. In questo senso si sarebbe impegnato a fornire informazioni privilegiate al gruppo di imprenditori e a fare pressioni sui dirigenti della Total, società titolare di una delle concessioni per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi della Val d'Agri.
E QUELLE AL SINDACO - Sempre secondo le accuse, il sindaco di Gorgoglione, Ignazio Giovanni Tornetta, avrebbe ricevuto periodiche «dazioni» di denaro in contanti, doni ed elargizioni varie, oltre a un non meglio definito «oggetto prezioso» per la sua attività di intermediazione tra i manager della Total e la cordata di imprenditori interessata agli appalti del petrolio. Tornetta è alla guida di uno dei Comuni in cui ricadono i giacimenti petroliferi lucani: secondo l'accusa, avrebbe ricevuto più volte somme di denaro dall'imprenditore Francesco Ferrara per la sua attività di mediazione illecita; lo stesso Ferrara, inoltre, avrebbe promesso di affidare ad una società di fatto gestita dal sindaco il servizio mensa per gli operai della sua impresa. Destinatario di un provvedimento di arresti domiciliari è invece Domenico Pietrocola, dirigente dell'Ufficio tecnico della Provincia di Matera, che - sostiene l'accusa - si sarebbe fatto dare da Ferrara 200mila euro nell'ambito di un appalto per lavori stradali in Basilicata.
Coinvolto anche il deputato del Pd Salvatore Margiotta, per il quale sono stati richiesti gli arresti domiciliari
ROMA - L'amministratore delegato di Total Italia, Lionel Levha, è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta della procura di Potenza per tangenti sugli appalti per l'estrazione di petrolio in Basilicata. Nella vicenda è coinvolto anche il deputato del Pd, Salvatore Margiotta, vicepresidente della commissione Ambiente di Montecitorio, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari. La misura di detenzione domiciliare per il parlamentare potrà, tuttavia, essere eseguita solo se la Camera dei Deputati darà l'autorizzazione. La relativa richiesta è stata presentata martedì mattina.
ANCHE «ULTIMO» IN CAMPO - Le misure cautelari - in carcere per alcune persone, agli arresti domiciliari per altre - sono state disposte dal gip di Potenza Rocco Pavese, su richiesta del pm Henry John Woodcock, ed eseguite da carabinieri del Noe guidati dal tenente colonnello Sergio De Caprio (il «Capitano Ultimo» che arrestò Totò Riina) e personale della squadra mobile di Potenza, diretta da Barbara Strappato.
GLI ARRESTI - Gli arresti sono stati fatti in gran parte a Roma, con la collaborazione della squadra mobile della Capitale e della polizia municipale di Potenza. La custodia in carcere riguarda, oltre all'ad di Total Levha, anche Jean Paul Juguet, responsabile Total del progetto «Tempa Rossa» (così si chiama uno tra i più grandi giacimenti petroliferi della Basilicata), attualmente all'estero; Roberto Pasi, responsabile dell'ufficio di rappresentanza lucano della Total; e un suo collaboratore, Roberto Francini. È stata anche disposta la detenzione in carcere dell'imprenditore Francesco Ferrara, di Policoro (Matera), e del sindaco di Gorgoglione (Matera) Ignazio Tornetta. Arresti domiciliari, invece, oltre che per l'on. Margiotta, anche per altre tre persone, e obbligo di dimora per altri cinque indagati. I reati contestati, diversi da persona a persona, sono associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d'asta (con riferimento specifico agli appalti dei lavori per le estrazioni petrolifere), corruzione e concussione. Il gip ha inoltre disposto varie perquisizioni, che sono tuttora in corso, e il sequestro di numerose società.
Salvatore Margiotta, deputato del Pd
Salvatore Margiotta, deputato del Pd
LE ACCUSE AL DEPUTATO - L'on. Margiotta, deve rispondere di una somma che l'imprenditre Francesco Ferrara gli avrebbe promesso in cambio di un interessamento del parlamentare e di una sua azione a proprio favore. Secondo il pm Woodcock, in particolare, Margiotta avrebbe fatto valere il suo potere e la sua influenza di parlamentare e di leader del Partito democratico della Basilicata per favorire l'aggiudicazione degli appalti alla cordata capeggiata da Ferrara. In questo senso si sarebbe impegnato a fornire informazioni privilegiate al gruppo di imprenditori e a fare pressioni sui dirigenti della Total, società titolare di una delle concessioni per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi della Val d'Agri.
E QUELLE AL SINDACO - Sempre secondo le accuse, il sindaco di Gorgoglione, Ignazio Giovanni Tornetta, avrebbe ricevuto periodiche «dazioni» di denaro in contanti, doni ed elargizioni varie, oltre a un non meglio definito «oggetto prezioso» per la sua attività di intermediazione tra i manager della Total e la cordata di imprenditori interessata agli appalti del petrolio. Tornetta è alla guida di uno dei Comuni in cui ricadono i giacimenti petroliferi lucani: secondo l'accusa, avrebbe ricevuto più volte somme di denaro dall'imprenditore Francesco Ferrara per la sua attività di mediazione illecita; lo stesso Ferrara, inoltre, avrebbe promesso di affidare ad una società di fatto gestita dal sindaco il servizio mensa per gli operai della sua impresa. Destinatario di un provvedimento di arresti domiciliari è invece Domenico Pietrocola, dirigente dell'Ufficio tecnico della Provincia di Matera, che - sostiene l'accusa - si sarebbe fatto dare da Ferrara 200mila euro nell'ambito di un appalto per lavori stradali in Basilicata.
Pescara, arrestato il sindaco pd
Tra le accuse corruzione e truffa
D'Alfonso è anche segretario regionale. Altri 35 indagati tra i quali Carlo Toto (AirOne)
MILANO — Per il Partito democratico è stata una giornata da cancellare. Non bastava il crollo (-16%) alle elezioni regionali in Abruzzo. Nella notte è arrivata anche un'altra pessima notizia: l'arresto (ai domiciliari) del sindaco di Pescara nonché segretario regionale del Pd, Luciano D'Alfonso. Le accuse: associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla concussione, truffa, falso e peculato. Con lui sono ai domiciliari per gli stessi reati anche il suo braccio destro e dirigente comunale Guido Dezio e l'imprenditore Massimo De Cesaris.
Ma le sorprese da Pescara non finiscono qui. Fra gli indagati (una decina) di questa nuova bufera giudiziaria (partita da un appalto per i servizi cimiteriali della città) ce n'è uno eccellente: Carlo Toto, il presidente di AirOne. Gli contestano il reato di corruzione e il corrotto, secondo la procura, sarebbe proprio il sindaco della città.
A inguaiare il patron della compagnia aerea sarebbe stata una delibera che alla fine non è nemmeno stata approvata e che riguardava l'appalto per la gestione di un'area antistante la stazione ferroviaria. Un tempo la stazione pescarese era 100-200 metri più a monte rispetto all'attuale posizione. Quando fu spostata rimase libera un'enorme superficie da utilizzare come parcheggio che Carlo Toto, costruttore oltre che presidente dell'AirOne, avrebbe dovuto gestire. Ma all'ultimo momento, secondo la ricostruzione del pubblico ministero Gennaro Varone, la delibera fu modificata (non si sa bene da chi) e l'area data in appalto a Toto con quella modifica sarebbe diventata «l'area di risulta e zone limitrofe ». Praticamente l'imprenditore avrebbe avuto la disponibilità di una zona centrale non prevista negli accordi originari. Il documento fu bocciato «con la fiera opposizione della stessa maggioranza » dicono in procura. Ma intanto al sindaco — scrive il pubblico ministero nella sua richiesta di ordinanza firmata da gip Luca De Ninis — sarebbero state pagate migliaia di cene elettorali, Carlo Toto gli avrebbe messo a disposizione un aereo per i movimenti suoi e dei suoi familiari ai quali avrebbe fatto avere anche biglietti gratis e la disponibilità di un'auto con autista. Insomma: uno scambio di favori che il procuratore capo Nicola Trifuoggi ha visto come accordi di una corruzione in corso.
Se non ci fosse stato il voto anticipato — necessario dopo l'arresto di Ottaviano Del Turco (l'estate scorsa) e la caduta della giunta — sarebbe stato proprio il sindaco D'Alfonso, grande rivale di Del Turco, il candidato pd alla guida della Regione. Ma le speranze di un futuro politico D'Alfonso le ha perdute da un pezzo se già settimana scorsa, dopo voci insistenti su un suo coinvolgimento in un'inchiesta, si era presentato in procura per spontanee dichiarazioni. Aveva con sé la lettera di dimissioni da tutti gli incarichi politici. L'avrebbe depositata oggi.
Giusi Fasano
16 dicembre 2008
D'Alfonso è anche segretario regionale. Altri 35 indagati tra i quali Carlo Toto (AirOne)
MILANO — Per il Partito democratico è stata una giornata da cancellare. Non bastava il crollo (-16%) alle elezioni regionali in Abruzzo. Nella notte è arrivata anche un'altra pessima notizia: l'arresto (ai domiciliari) del sindaco di Pescara nonché segretario regionale del Pd, Luciano D'Alfonso. Le accuse: associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla concussione, truffa, falso e peculato. Con lui sono ai domiciliari per gli stessi reati anche il suo braccio destro e dirigente comunale Guido Dezio e l'imprenditore Massimo De Cesaris.
Ma le sorprese da Pescara non finiscono qui. Fra gli indagati (una decina) di questa nuova bufera giudiziaria (partita da un appalto per i servizi cimiteriali della città) ce n'è uno eccellente: Carlo Toto, il presidente di AirOne. Gli contestano il reato di corruzione e il corrotto, secondo la procura, sarebbe proprio il sindaco della città.
A inguaiare il patron della compagnia aerea sarebbe stata una delibera che alla fine non è nemmeno stata approvata e che riguardava l'appalto per la gestione di un'area antistante la stazione ferroviaria. Un tempo la stazione pescarese era 100-200 metri più a monte rispetto all'attuale posizione. Quando fu spostata rimase libera un'enorme superficie da utilizzare come parcheggio che Carlo Toto, costruttore oltre che presidente dell'AirOne, avrebbe dovuto gestire. Ma all'ultimo momento, secondo la ricostruzione del pubblico ministero Gennaro Varone, la delibera fu modificata (non si sa bene da chi) e l'area data in appalto a Toto con quella modifica sarebbe diventata «l'area di risulta e zone limitrofe ». Praticamente l'imprenditore avrebbe avuto la disponibilità di una zona centrale non prevista negli accordi originari. Il documento fu bocciato «con la fiera opposizione della stessa maggioranza » dicono in procura. Ma intanto al sindaco — scrive il pubblico ministero nella sua richiesta di ordinanza firmata da gip Luca De Ninis — sarebbero state pagate migliaia di cene elettorali, Carlo Toto gli avrebbe messo a disposizione un aereo per i movimenti suoi e dei suoi familiari ai quali avrebbe fatto avere anche biglietti gratis e la disponibilità di un'auto con autista. Insomma: uno scambio di favori che il procuratore capo Nicola Trifuoggi ha visto come accordi di una corruzione in corso.
Se non ci fosse stato il voto anticipato — necessario dopo l'arresto di Ottaviano Del Turco (l'estate scorsa) e la caduta della giunta — sarebbe stato proprio il sindaco D'Alfonso, grande rivale di Del Turco, il candidato pd alla guida della Regione. Ma le speranze di un futuro politico D'Alfonso le ha perdute da un pezzo se già settimana scorsa, dopo voci insistenti su un suo coinvolgimento in un'inchiesta, si era presentato in procura per spontanee dichiarazioni. Aveva con sé la lettera di dimissioni da tutti gli incarichi politici. L'avrebbe depositata oggi.
Giusi Fasano
16 dicembre 2008
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